La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi. (Bruce Chatwin)
Non ci credete?Qualche dato
Il Cammino delle Terre Sospese unisce le sponde della Val di Cembra esplorando l’identità profonda e genuina di una valle antica; attraversa piccoli paesi sospesi nel tempo, tenacemente aggrappati ai versanti della montagna, vigneti verticali sorretti da arditi terrazzamenti, chiesette medievali, castelli e storiche vie di collegamento, masi e case rurali, boschi di abeti, faggi e larici che compongono un paesaggio di una bellezza inaspettata, da godere in ogni stagione.
Il Cammino non è solo un percorso fisico, ma un ambizioso progetto di comunità, per riscoprire un’identità comune e per contribuire a collegare le persone che vivono e amano la valle.
Un gruppo spontaneo di persone che vivono in Val di Cembra, da sempre innamorate del proprio territorio.Un cammino di persone
Chi siamo?
Il 7 febbraio 2024 abbiamo costituito l’associazione Destinazione Val di Cembra ETS.
Sono 7 i valori alla base del cammino e del camminare per vivere un’esperienza che fa bene al territorio e alle persone.
Tutte le informazioni pratiche da sapere prima di partire...
Cosa portare con te lungo il cammino? Credenziali e informazioni utili
Organizza le tue tappe pernottando nella struttura adatta alle tue esigenze…
Trova il punto ristoro che soddisfa il tuo palato e recupera le energie…
Studia attentamente le previsioni di Meteo Trentino e prepara lo zaino…
Ci aiuterà a migliorare l'esperienza del viaggiatore
Cosa aspetti a venirci a trovare?
Siamo tornate dal cammino e siamo ancora immerse nella magia della Val di Cembra, un’esperienza che ci ha riempite dentro e fuori. Noi siamo Alice e Angela, due amiche che arrivano dalle alte terre bellunesi, al confine tra l’Alta Val Pusteria e Sappada, proprio nel cuore delle Dolomiti.
Abbiamo percorso il cammino in 5 giorni, e sebbene le prime due tappe siano state piuttosto impegnative, la bellezza del paesaggio, la gentilezza delle persone e l’accoglienza ricevuta hanno reso tutto indimenticabile. Questo viaggio è stato una vera e propria ricarica per corpo, mente e spirito. Ogni tappa è stata una sorpresa, ricca di panorami mozzafiato e profumi inebrianti.
La prima tappa è stata la più faticosa, probabilmente a causa del sole forte e della mancanza di zone ombreggiate. Arrivate a Lisignano, con nostra sorpresa, abbiamo trovato l’unica trattoria e l’unico negozio di alimentari chiusi (nonostante fosse agosto). Gli orari dei bus non ci aiutavano, così abbiamo dovuto fare autostop per raggiungere Cembra e procurarci qualcosa da mangiare. Il nostro suggerimento è di valutare l’opportunità di spostare il termine della prima tappa direttamente a Cembra.
Anche durante la seconda tappa abbiamo avuto qualche difficoltà con la segnaletica: a Sevignano non abbiamo trovato le indicazioni per la variante del percorso, continuando a girare per il borgo. Un signore gentilissimo ci ha dato un passaggio e ci ha mostrato la strada giusta. Al ritorno abbiamo visto che il cartello era posto subito dopo il bivio; forse sarebbe meglio posizionarlo prima, per renderlo più visibile.
Siamo rimaste incantate dall’Agritur Mirtilla a Gaggio, gestito da Mirta, una persona speciale. Il cibo era divino e le camere fantastiche. Peccato che la tappa non finisca lì, perché è un posto che merita davvero di essere vissuto appieno.
Durante la terza tappa non siamo riusciti a incontrare Marco per la degustazione di miele, ma abbiamo avuto la fortuna di visitare la fucina di Fabio. Ci ha raccontato con grande entusiasmo il progetto che, insieme ad altri, sta portando avanti sugli antichi mestieri. È stato molto emozionante incontrare persone così appassionate e con una visione per il futuro di queste terre.
Dopo una bella sosta al ristorante Il Grillo a Grauno, siamo arrivate a Grumes e siamo rimaste piacevolmente sorprese dall’ostello, semplice ma accogliente, e dal ristorante del paese che offriva un delizioso menu indiano!
Il quarto giorno, la pioggia ci ha fatto compagnia, e a Lona abbiamo sbagliato strada. Ma la cosa più divertente è stata incontrare un’altra camminatrice all’Albergo Dolomiti che aveva commesso i nostri stessi errori! Inutile dire che la cena lì è stata abbondante e gustosa.
Il quinto giorno era nuvoloso ma magico. Alla fine del percorso ci siamo accorte di aver dimenticato il timbro, così siamo tornate indietro fino al bar Moby Dick di Meano per riceverlo.
In conclusione, questo cammino è un’esperienza che consigliamo a tutti. Un tempo sospeso, fatto di fatica e meraviglia, che ti permette di riconnetterti con te stesso e con la natura circostante.
Ho percorso il cammino in 3 giorni durante il mese di agosto, il sentiero è tenuto molto bene, solo in qualche punto l’erba un po’ alta ma vista la quantità di pioggia che continua a cadere non è facile tenerlo a “prato inglese”, la segnaletica ottima anche se migliorabile in alcuni punti rimane difficile perdersi, consiglio comunque di muoversi con traccia GPS su telefono o orologio, ho incontrato altri pellegrini e parecchia bella gente a partire dai gestori dell’ agriturismo Mirtilla a Gaggio e a quelli dell’ostello di Grumes, fontane con acqua fresca in abbondanza fino ad Albiano, poi passando in zona Meano purtroppo erano tutte spente ma la giornata era fresca e non ha pesato, il percorso non presenta pericoli o difficoltà a parte forse fare il giro di Grauno che presenta scalini e un buon dislivello in poca strada, essendo partito da Gaggio ero ben oltre i 20 km e si è fatto poi sentire nelle gambe ma ci sta. Complimenti a chi ci ha lavorato e ancora ci lavora, ringrazio anche l’organizzatore di cui non conosco il nome incontrato in quel di Piscine e il signore che, al termine dell’ultima salita sopra Meano, mi ha offerto un grappolo d’uva appena colto e lavato.
consiglio a tutti di fare il Cammino, non avevo mai visto e vissuto la Val di Cembra in questo modo
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Grazie per il commento, facciamo del nostro meglio per rendere il percorso piacevole.
Diaolin
Salve, sono ancora Mattia Botteghi. Ieri con gioia sono arrivato in fondo al cammino. È stata una gran bella esperienza, particolare e sicuramente diversa da come me l’aspettavo. Bello!
Allora io ho percorso il cammino da solo senza prenotare in anticipo strutture ma ho avuto fortuna e ho dormito sempre sotto ad un tetto.
La prima tappa Lavis – Lisignago è stata impegnativa per dislivelli su asfalto ma soprattutto per il sole che in giornata limpida non fa tregua. Si potrebbe ragionare su qualche piccolo spazio in ombra ricavato con una panchina per spezzare. Io avevo anche un zaino pesante e questo non ha aiutato ma quei km sotto al sole e su asfalto sarebbero pesanti anche viaggiando leggeri.
Le altre tappe più equilibrate avendo sempre più bosco.
La quarta tappa, col sentiero degli antichi mestieri meraviglioso si guadagna il primo posto per bellezza.
(Ma questo è un mio parere personale da amante di boschi e montagne, ci sarà chi preferisce l’asfalto…forse)
La quinta tappa, la più lunga, su questa ho degli appunti.
Vi ho allegato il mio percorso così potete vedere esattamente i punti che ricordo.
Al km 5.16, c’è un attraversamento della strada ma non è chiaro e dall’altra parte c’era una piazzola con un trattore che copriva i cartelli, ho sbagliato anch’io salendo per la strada fino al bivio superiore dove non c’erano adesivi quindi sono disceso. Evitabile.
Per questi attraversamento dritti potreste usare un simbolo specifico.
Tipo le tre righe (con tratteggio centrale) di una Strada con una freccia che l’attraversa. In diversi punti del cammino ci sono attraversamenti e questo potrebbe esserci utile.
Al km 9.63 quando si torna nella zona delle vigne c’è il sentiero che devia a dx ma l’adesivo è sulla schiena dell’albero.
L’ho visto dopo aver sbagliato ed essere risalito.
Al 15.07, dopo la Rocca, si entra nella vigna e qui non so dire se mi è sfuggito un adesivo ma mi sono trovato in mezzo ai filari senza una destinazione, ho ripreso il percorso risalendo fino al sentiero, poco visibile. Con poco afflusso in quelle zone i sentieri si ricoprono subito di erba e vegetazione.
Al km 16.99 in direzione Sevignano si entra nel bosco dopo aver attraversato la strada e c’è una biforcazione non segnalata dove bisogna girare a destra.
Nella lunga strada asfaltata di maso Gajardi non c’è un adesivo che confermi il percorso. A volte ci sono sentieri che deviano. Dopo un po’ viene il dubbio di aver sbagliato qualcosa.
So che è strada ed è dritta ma per chi non usa app di tracciamento e usa solo i segnalini potrebbe essere disorientante.
Dove ci sono tratti lunghi ogni tanto fategli vedere che stanno andando bene.
Ultimo appunto, ma non fondamentale.
La sesta tappa Lona – Lavis l’ho fatta seguendo la segnaletica e mi è arrivata a 17,53 km. Partivo dal unico albergo di Lona che è praticamente a 10 metri dal percorso.
Ho trovato spesso segnavia attaccati dopo gli incroci e sul fianco, paralleli alla strada.
Per comodità sarebbe meglio fossero sul incrocio e magari rivolti perpendicolari, in modo che si possano vedere già arrivando e non andandoci di fianco.
Vi ho dato queste informazioni in amicizia e grande rispetto e sono molto contento di aver fatto il vostro cammino.
Io sono un camminatore piuttosto esperto dopo 30 anni di trekking.
Sono da anni nel CAI Cesena e istruttore di trekking dello CSEN (non praticante per il momento ma istruito e diplomato)
Quello che per me è normale magari per i meno esperti non lo è e soprattutto per chi non usa app di tracciamento questi punti potrebbero creare difficoltà o stress facilmente evitabili in modo che aumentino i feedback positivi e il cammino cresca nel migliore dei modi!
Scusate se mi sono dilungato ma ci tenevo a dare una mano come possibile.
Cordiali saluti e un abbraccio grande a tutta la Val di Cembra
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Grazie molte per il feeedback, provvederemo a ovviare alle problematiche esposte, Diaolin
Ci è piaciuto tutto del cammino: il percorso, prevalentemente nel bosco e con fondo morbido di aghi di conifere, i paesaggi coltivati a vigneti o più selvaggi e boscosi, le numerose chiesette affrescate, i masi e gli antichi mestieri. Porteremo con noi la passione di persone eccezionali che hanno creduto in valori importati come l’inclusione e la valorizzazione e salvaguardia del proprio territorio come Tullia, che ci ha aperto le porte delle chiese di Cembra e Lisignago;il B&B “la Pao” perfetto con colazione grandiosa; Ornella, coraggiosa iniziatrice di cose nuove; ostello di Grumes e ristorante indiano, altri coraggiosi sperimentatori; i gestori dell’Albergo Dolomiti e del Maso Grener che ci hanno accolte e rifocillate con generosità.
Ma soprattutto un grazie particolare va a Marco che si è reso disponibile ad esaudire ogni nostra necessità, compresa quella del trasporto bagagli con il prezioso aiuto di Hermann, e che ha reso possibile con la sua amichevole e impeccabile organizzazione, una esperienza veramente unica.
Assolutamente da fare, impossibile perdersi!!! Donatella, Elisabetta, Enrica, Nicoletta
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Grazie molte per questa bella recensione.
Siamo onorati
Tranquillo cammino che unisce piccole realtà attraverso boschi, prati e scorci interessanti.
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Grazie